Il Dojo
“Il Dojo è il luogo dove si pratica la via del Budda, il Buddismo. […] Per analogia, Dojo è il luogo in cui si pratica la via del Budo.[…]
Nel Dojo l’uomo che si avvicina alle arti marziali pratica una purificazione profonda, per affermare la propria personalità di guerriero, le proprie capacità, il proprio spirito, il proprio coraggio, la propria forza d’animo. Ecco perchè, nel Dojo, dobbiamo incontrare la cortesia, la gentilezza, la buona attitudine, e osservare le regole delle buone maniere.
Entrando nel Dojo bisogna scoprirsi, lasciare le calzature, avere una attitudine rispettosa, il corpo dritto e orientare i pensieri verso la purezza e la luce. Nel Dojo bisogna sempre essere puliti, rispettare l’etichetta, avere una attitudine corretta, essere degni, evitare di parlare ad alta voce. Gli spettatori devono osservare gli stessi comportamenti”
Trad. da “Aikido” di Nobuyoshi Tamura Sensei
(VIII Dan Hombu Dojo – Allievo diretto di O’Sensei)
L’etichetta
“Noi diciamo in Giappone che l’Alfa e l’Omega del Budo sono nel rei. Gli istinti combattivi e aggressivi si accrescono se sono lasciati liberi durante la pratica di combattimento.
Per dirigere una truppa animata da questi istinti aggressivi senza che essa tenda alla disgregazione, delle regole si dimostrano necessarie. L’etichetta e la disciplina, probabilmente nate da questo bisogno, permettono il funzionamento armonioso delle regole. Il combattimento, privato della etichetta e delle regole, attiene al mondo animale, non al budo. […]
Rei si traduce semplicemente con “saluto”.
Ma rei ingloba la nozione di gentilezza, cortesia, gerarchia, rispetto, gratitudine. Reigi (l’etichetta) è l’espressione del reciproco rispetto all’interno della società. Si può interpretare come il mezzo per conoscere la propria posizione rispetto all’altro.”
Trad. da “Etiquette et Trasmission” di Nobuyoshi Tamura Sensei
(VIII Dan Hombu Dojo – Allievo diretto di O’Sensei)