Capita spesso a noi occidentali che, per approfondire un argomento di nostro interesse, si vada a ricercare un testo, un libro, che ne parli.
Quando però si tratta di approfondire la conoscenza di una “pratica”, nel nostro caso dell’Aikido, questo può diventare un modo che facilmente ci inganna. L’argomento è delicato.
Il Maestro Tamura, nelle prime pagine di un suo libro diretto ai suoi allievi, scriveva:
“In effetti la scrittura è meno esplicita della parola detta. L’azione è superiore alla parola. La tecnica è apprendere, attraverso l’intermediazione del corpo, quello che con un libro solo non si comprenderà mai. I miei scritti non sono dunque che una base di lavoro, e ciascuno, con la propria riflessione, con il proprio impegno, dovrà farne l’esperienza sul proprio corpo.
[…]
Io sarei felice se i vostri sforzi non si arrestassero alla tecnica e vi facessero scoprire il senso profondo dell’Aikido che vi fa Uno con l’Universo, che vi armonizza con il movimento dell’Universo di cui parla O’Sensi.” [traduzione da : Tamura, “Aikido” – Marsiglia 1986]
Bene quindi cercare, studiare, approfondire, ma senza mai dimenticare che solo una pratica costante, prolungata e attinta da insegnanti esperti possa portarci a “sentire” l’Aikido sul nostro corpo e a provare a comprenderlo.